Monografia a Stampa
zagra, giuliana
Conservare il Novecento : lettere, diari, memorie
Roma : Associazione italiana biblioteche, 2013
Abstract/Sommario:
Crocevia tra pubblico e privato, gli epistolari e la memorialistica in genere rappresentano uno strumento formidabile e irrinunciabile per ricostruire l’affresco della società letteraria di un’epoca. Se da un lato il Novecento ha visto in questo genere documentario, nei carteggi in particolare, un filone d’indagine di grande interesse, è vero altresì che in questo stesso secolo si è assistito al suo progressivo indebolimento fino quasi all’estinzione della produzione di lettere cartace ...; [leggi tutto]
Crocevia tra pubblico e privato, gli epistolari e la memorialistica in genere rappresentano uno strumento formidabile e irrinunciabile per ricostruire l’affresco della società letteraria di un’epoca. Se da un lato il Novecento ha visto in questo genere documentario, nei carteggi in particolare, un filone d’indagine di grande interesse, è vero altresì che in questo stesso secolo si è assistito al suo progressivo indebolimento fino quasi all’estinzione della produzione di lettere cartacee: oggi lo scambio epistolare è stato soppiantato da altre forme a partire dal telefono fino alle attuali e-mail e ai social network.
Una comunicazione radicalmente diversa per la velocità con cui si compie, senza mediazione tra la trasmissione e la ricezione, e che, proprio perché svolta all’insegna dell’immediatezza, ha perso tutto ciò che di controllato, ponderato, costruito c’era nelle missive postali, trasformandola in uno scambio effimero e quasi mai considerato degno di essere conservato.
Già in passato negli incontri ferraresi ci siamo imbattuti in questo genere documentario, e d’altro canto come avremmo potuto definire il concetto di archivio culturale, così come si è andato delineando nel corso del nostro lungo percorso d’indagine, senza includervi i carteggi o i diari che di esso fanno parte integrante, anzi ne rappresentano uno degli aspetti qualificanti e connotativi?
Si è sentita comunque la necessità, con il convegno del 2012, di porre l’attenzione sui diversi aspetti in cui il genere memorialistico si è andato declinando e approfondire nel concreto, attraverso esperienze virtuose, le linee di ricerca che intorno a esso si sono generate.
Il convegno ha fornito grazie ai suoi interventi una rosa di esempi tratti dal «lavoro sul campo» di studiosi, archivisti, ricercatori, restauratori, a riprova del fatto che documenti che quasi sempre nascono da ambiti fortemente privati e non destinati nelle intenzioni del produttore a essere letti da un pubblico altro, divengano preziosi strumenti di interpretazione e comprensione, perdendo ogni connotato voyeuristico e fine a se stesso. (www.aib.it)
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